Tutti gli Articoli

Il Signor Farbos del Domaine de Nautina


La sera precedente all’incontro con questo giovane signore avevo pernottato all’Hotel du Sablar di Mont-de-Marsan, proprietà della persona più documentata sul bas-armagnac che abbia mai conosciuto, il Signor Bernard Lamoulie. Per non smentire la comune passione avevamo parlato tutta la sera di armagnac e per approfondire l’argomento mi aveva offerto il distillato prodotto dal Domaine de Nautina, millesimo 1982.

Il giorno seguente, tornando da scattare alcune foto allo stagno della Gaube, m’imbatto nel pannello di questa proprietà, mi piace e decido di fare una foto.

Arriva un giovane signore e me ne chiede il motivo.

Mi presento e chiarisco la ragione del mio interesse anticipando l’intenzione di passare il giorno seguente per documentarmi sul loro armagnac e felicitarmi del loro prodotto; forse sospetta un atteggiamento di piaggeria ma quando cito dove e con chi ho gustato il Domaine de Nautina, si convince che non sto argomentando a vanvera.

Il Signor Farbos è incuriosito dalla mia idea di scrivere un libro e di portare a termine una ricerca così impegnativa e chiede, peraltro legittimamente, cosa mi abbia portato a questa determinazione.

La persona ha una notevole concretezza e la manifesta subito: mi chiede di degustare tre armagnac di sua produzione, facendo ben attenzione a non mostrare il millesimo presente sulla bottiglia.

Forse sopravvalutava le mie doti di assaggiatore e credo di averlo deluso.

Ad esempio, per un millesimo si attendeva che percepissi anche un sentore di violetta: ammetto di non averlo percepito e comunque non lo avrei mai detto, perché in pieno territorio di bas-armagnac mi sarebbe parso inappropriato segnalare una caratteristica tipica dell’armagnac-ténarèze.

Tutto condito dal racconto (per me inquietante in quel momento) di un sacerdote di nome Pitter, che era in grado di riconoscere non solo il produttore di un qualsiasi armagnac, ma pure il millesimo e il vitigno utilizzato.

In occasione di un banchetto, un ristoratore aveva servito un armagnac spacciandolo per un altro più accreditato; don Pitter lo aveva pubblicamente sbugiardato, costringendolo a salvare la faccia offrendo il pranzo a tutti i presenti.

In qualche modo supero la prova, aiutato dal sorriso sempre presente del padrone di casa e della madre, memoria storica del Domaine. Per tanto tempo hanno conferito il loro armagnac ad Auxil, ma ora hanno deciso di interessarsi della vendita ed è certo un segno di fiducia nel proprio prodotto, anche se questa scelta porta necessariamente a un impegno economico e di tempo ben maggiore.

In effetti il Domaine è tuttora intestato al padre, ma il giovane Farbos era presente per la vendemmia che reputa assai buona e, se ho ben compreso, al momento la sua attività professionale e la sede di lavoro sono ben lontane dalla vigna.

Come tanti altri produttori attribuisce un’importanza capitale alle caratteristiche del territorio e si duole dell’impossibilità di fregiarsi in etichetta della scritta “Grand Bas-Armagnac”.

Il Signor Farbos del Domaine de Nautina
Il Signor Farbos del Domaine de Nautina